Le “false” borse, borse che imitano gli stili dei più famosi marchi di moda, esistono fin dalla moda delle borse di lusso. Più di recente, tuttavia, gli addetti ai lavori hanno iniziato a parlare di super-falsi, prodotti così simili alla realtà che gli esperti hanno difficoltà a distinguerli.
Le borse sono un ottimo esempio di questo fenomeno: provengono per lo più dalla Cina, sono spesso di qualità molto superiore rispetto alle contraffazioni che circolavano un decennio fa.
Ci sono due fattori principali che contribuiscono alla diffusione capillare di borse contraffatte nel mercato. La prima è che negli ultimi due anni il prezzo delle borse di lusso è salito in modo significativo (fino a 10.000 euro) a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e delle spedizioni, e più in generale della crisi economica globale. Molti lussi sono diventati introvabili per le popolazioni che una volta potevano permetterseli e hanno iniziato a cercare alternative efficaci.
In secondo luogo, le persone si stanno abituando maggiormente all’acquisto online, con meno resistenza all’utilizzo di siti di e-commerce cinesi come AliExpress o DHgate rispetto al passato, e utilizzando in questo modo canali più diretti come la pubblicità a pagamento su Instagram. Ciò rende facile per i venditori cinesi di merci contraffatte entrare nei mercati occidentali.
Anche l’atteggiamento generale delle persone nei confronti dei prodotti contraffatti è cambiato: si vergogna meno di andare in giro con una borsa finta rispetto al passato.
Frammentata e difficilmente rintracciabile è anche la filiera di produzione e vendita di borse contraffatte. Ogni fase del processo è gestita da un’azienda o da un individuo diverso.
È improbabile che marchi di lusso o rivenditori ammettano di avere difficoltà a distinguere i falsi da quelli autentici.
Per le autorità individuare le merci contraffatte sta diventando sempre più difficile anche per via dei volumi: il New York Times scrive che nel 2022 le borse false entrate nel paese sono state circa 300mila ma le autorità sono riuscite a controllarne effettivamente solo il 5%.