Si è raccontato al mondo con l’EP d’esordio “Sopra le nuvole”, per poi avvolgerlo con la sua corazza “Antiproiettile” di rime e flow contro giudizi e paure, ed ora, a distanza di 4 mesi dalla precedente release, Blade torna a far parlare i battiti del cuore in “Shakira”, il suo nuovo singolo.
Un nome, una promessa quella del giovane e brillante rapper milanese d’adozione cremasca, che proprio come la lama da cui trae il suo pseudonimo, trafigge con verità e coraggio le barriere, i cliché e gli status symbol, ed in questo nuovo pezzo, di musica e di vissuto personale, guarda dritto in faccia l’altro volto dell’amore, quello che invece di colmare di pace, emozione e passione, riempie l’anima di dubbi, incertezze e timori.
Su una produzione capace di dar forma al perfetto equilibrio tra l’introspezione e la malinconia del conscious rap ed il desiderio, la sensualità che permeano il reggaeton, Blade mette nero su bianco un dialogo maturo e consapevole, trasformando in barre le parole e in deelay i ricordi, rivolgendo le sue liriche ad una donna criptica e misteriosa che sceglie di chiamare Shakira.
L’istinto naturale che ci spinge a fuggire da situazioni problematiche e di sofferenza, fa da cornice ad una serie di sentimenti contrastanti che, attraverso la figura enigmatica di Shakira, si scontrano nel sentire dell’artista, conducendolo in un’atmosfera di solitudine e memorie condivise dal sapore universale.
«Angeli che mi proteggono dal bene, da tutto quel male» canta Blade, dando voce ad una profonda riflessione che evidenzia come l’attaccamento al passato e alle emozioni che lo accompagnano – «eri qua ancor prima di quei soldi, prima di quel podio, prima dei ricordi» – sia spesso l’ostacolo più arduo da superare per scrivere un presente ed un futuro liberi dal dolore che possiamo risparmiarci, quello che dipende esclusivamente dalle nostre scelte quotidiane.
«Questo brano – dichiara l’artista – è tratto da un’esperienza vissuta in prima persona. Mi sentivo stanco, stufo della solita monotonia, dei classici problemi legati all’amore. Volevo fuggire, allontanarmi da tutto e da tutti. La complessità dei sentimenti, molto spesso ci dice di scappare, per non soffrire mai».
E in un «ho dimostrato di essere diverso» che non si identifica in quell’egocentrismo sempre più marcato nella scena emergente italiana, ma va «fuori da questi schemi», trovando spazio nel suo opposto, nella consapevolezza di avere aspirazioni ed ambizioni differenti – «tutti sti sogni non fanno per me» -, il senso di smarrimento iniziale, generato dalla difficoltà di trovare una soluzione definitiva e permanente ai problemi, lascia spazio alla volontà di affrontare le complessità anziché evitarle e di mettere un punto – «vuol dire che non fai per me, vuol dire che siam troppo lontani per stare insieme» – a tutte quelle situazioni che ci tolgono il sorriso.
“Shakira”, accompagnato dal suggestivo videoclip ufficiale a cura di OlucasP, riconferma il talento e l’autenticità di Blade, dimostrando come sia ancora possibile unire ritmi ed interpretazioni accattivanti a testi intimisti e riflessivi.
Biografia.
Blade, pseudonimo di Sami Azzabi, è un cantautore classe 2000 nato a Cernusco sul Naviglio e trapiantato a Crema. Si avvicina alla musica sin da piccolo, scoprendo il Rap tramite il freestyle e decidendo di dar vita ai suoi primi testi inediti. Dopo un lungo percorso di introspezione e minuziosa ricerca sonora, a fine 2022 pubblica su tutte le piattaforme digitali “Sopra le nuvole”, il suo EP di debutto che ben racchiude tutte le sfumature della sua anima e della sua visione artistica, seguito, l’anno successivo, da “Antiproiettile”, una corazza di rime e flow contro giudizio e ostilità. Incisivo, carismatico, ma al tempo stesso riflessivo ed attento osservatore dei moti emozionali, Blade è una della più promettenti leve del nuovo rap-game italiano, un artista capace di differenziarsi e rendersi riconoscibile grazie ad una scrittura e un’attitude interpretativa uniche, che attraverso testi intrisi di riflessioni e sentimenti, giungono al pubblico con l’universalità e la delicatezza che solo le esperienze vissute in prima persona tradotte in musica sono in grado di donare.