LUXURY BRAND

Com’è nato il marchio Versace? La storia

La storia della casa di moda Versace è una storia di famiglia. Gianni Versace è nato a Reggio Calabria e da bambino ha imparato il mestiere dalla sarta da sua madre. Nel 1973 si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera nella moda, diventando stilista per Byblos, dove lavora per diversi anni prima di decidere di creare la propria casa di moda.

“Gianni Versace Donna” nasce nel 1978 con l’apertura della prima boutique in via della Spiga a Milano. Il fratello maggiore Santo Versace sostiene fin dall’inizio l’attenzione del management di Gianni verso l’azienda; la sorella minore, Donatella Versace, entrerà in azienda nel 1988 e si occuperà della direzione artistica del marchio Versus, la collezione giovane del marchio.

Negli anni successivi Versace ottiene un grande successo, proponendo una visione del tutto nuova della donna. Lo stilista rivoluziona il mondo della moda con idee mai viste prima: le collezioni rappresentano una donna glamour, sexy e punk allo stesso tempo; Gianni Versace fu il primo a sperimentare il pizzo accostato alla pelle oppure borchie insieme a cristalli Swarovski.

L’apice della notorietà venne raggiunto con la collezione autunno/inverno 1992-93, ribattezzata “bondage”: in passerella sfilarono abiti in pelle nera aderentissimi tempestati di borchie e fibbie. Fu proprio la sorella di Gianni, Donatella Versace, a sfoggiare uno degli abiti della collezione durante il Met Gala del 1992 e a renderlo uno dei più famosi e provocatori look degli anni ’90.

Un’altra mise che rese definitivamente noto il marchio a livello internazionale fu indossata da Elizabeth Hurley: l’attrice accompagnò Hugh Grant alla premier di “Quattro matrimoni e un funerale” fasciata in un vestito nero dai tagli audaci, tenuti insieme da spille da balia oro con logo Versace.

Nel 1993 Gianni Versace crea il logo che oggi è diventato simbolo della Maison, la testa di Medusa. Egli disse di aver preso ispirazione da alcune rovine di origine greca dove giocava con i suoi fratelli. I riferimenti all’antica Grecia saranno da allora sempre presenti nelle creazioni Versace, con stampe caratterizzate da motivi decorativi come la testa di medusa e la cornice greca ma anche elementi architettonici e scultorei. Le stampe fanno parte del DNA di Versace e tra quelle diventate più iconiche vi sono i motivi barocchi, i tesori del mare, le copertine di Vogue e i dipinti di Andy Warhol.

Gianni Versace viene considerato il creatore del fenomeno delle top model. Egli intuì l’importanza di avere volti noti nei suoi fashion show e nelle campagne pubblicitarie, tra le sue muse vi furono le più famose super modelle della storia: Naomi Campbell, Carla Bruni, Claudia Schiffer e Cindy Crawford. Inoltre vestì celebrità internazionali come Michael Jackson, Elton John e la Principessa Diana. 

Nel 1992, Gianni Versace si trasferì a Miami, dove rinnovò la Villa Casa Casuarina con lo stile della Maison: degno di nota è l’enorme mosaico con testa di medusa sul pavimento della piscina. Egli visse in Florida fino al 1997, anno del suo tragico omicidio per mano di un serial killer, proprio davanti al cancello della sua abitazione.

Dopo la sua morte fu la sorella Donatella Versacfe a prendere in mano la direzione creativa del brand e a dirigerla con enorme successo fino ad oggi.

La storia di Donatella è degna di un film, ricca com’è di saliscendi e colpi di scena. Quarta figlia della famiglia Versace, per Donatella fin da piccola si è delineato quel rapporto profondo con il fratello Gianni che non solo esercitava su di lei una fortissima influenza ma che, convinto sin da bambino che la sua strada sarebbe stata nella moda, utilizzava la sorella come modella per le sue creazioni e la rendeva protagonista della sua creatività. E così succedeva che l’allora dodicenne Donatella camminasse per le strade di Reggio Calabria con indosso minigonne colorate e alti cuissardes, scrollando i lunghi capelli ossigenati. Negli anni è stata sempre al fianco del fratello, per poi prendere il comando alla morte di quest’ultimo.

Le creazioni di Donatella mantengono l’essenza del marchio a dimostrazione di quanto Versace, pur essendo un colosso della moda, è un’azienda che ha mantenuto un forte legame familiare.

Nel 2000, fu proprio grazie ad un vestito Versace che nacque la funzione di ricerca “Google immagini”. Jennifer Lopez indossò agli Emmy Awards di quell’anno un abito, il “Jungle Dress”, dalla stampa tropicale e dallo scollo così vertiginoso che il giorno seguente fu la ricerca più popolare mai vista su Google: all’epoca il motore di ricerca non consentiva la visualizzazione solo per immagini e fu proprio da questo evento che nacque l’idea.

Jennifer Lopez presents a creation from the Versace Spring/Summer 2020 collection during fashion week in Milan, Italy September 20, 2019. REUTERS/Alessandro Garofalo

Donatella disegnò altri abiti spettacolari per accompagnare le performance delle sue star preferite e ricevere in cambio tributi canori e un ritorno di immagine senza precedenti. Madonna e Prince, Elton John, Rihanna, BeyoncéBruno Mars e Lady Gaga, che non solo le dedicò un’intera canzone, Donatella (nell’album Artpop del 2013), ma che poté negli anni indossare gli abiti dell’archivio storico di Gianni, evento mai successo prima.

L’ispirazione di Donatella era puntare alla felicità, come lei stessa disse una volta: “Prendi questa T-shirt, uno stampato non stampato, questa catena con la Medusa e ti senti meglio. Questo è l’unico scopo della moda, non ce ne sono altri. Non è concettuale, né mira a scrivere un libro di filosofia o a essere Stephen Hawking. Devi far sentire la gente più sicura di sé e dargli un pochino di gioia”. 

Versace non solo ha esportato in tutto il modo le creazioni Made in Italy ma ha anche contribuito a rendere Milano una delle capitali mondiali della moda. Ancora oggi Versace è una dei colossi della moda grazie alla creatività e l’innovazione di Donatella, e le riconoscenze e i fatti non mancano: ella infatti ha preso il primo posto fra le 10 stiliste più pagate nel 2023 su People With Money con un fatturato stimato di 75 milioni dollari. La stilista italiana ha un patrimonio netto stimato di 215 milioni di dollari.

 

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